Analisi CV presenti nel database del sito web CCIC

23 Luglio 2010

Analisi CV presenti
nel database del sito web CCIC

 

Da una recente analisi dei CV registrati nel Database del nuovo sito web della Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC, www.cameraitacina.com) emergono alcune interessanti considerazioni circa il profilo dei candidati – giovani laureati o professionisti con un bagaglio d’esperienza lavorativa già articolato - desiderosi di avvicinarsi al mondo del lavoro o mutare la propria realtà lavorativa.

 

Le informazioni ottenute si riferiscono ad un campione di riferimento di 2.224 curricula immagazzinati da gennaio 2008 a giugno 2010 e comprendenti uomini e donne, prevalentemente di nazionalità italiana e cinese, e anche del resto del mondo.

 

L'indagine si è sviluppata principalmente in relazione a 4 macro-aree di riferimento:

  • età e sesso;

  • titoli di studio;

  • lavoro;

  • destinazione.

Uno dei dati più interessanti che emerge dall’analisi consiste nel bilanciamento tra il numero di uomini e donne candidati, rispettivamente con 1.116 e 1.108 curricula caricati sul database CCIC.

 

L'età media registra una maggiore differenza: 30,75 anni per gli uomini e 26,98 anni per le donne. Queste ultime presentano un’esperienza lavorativa meno matura rispetto agli uomini.


Considerando l'età media in base alla cittadinanza e incrociando i dati con gli anni di esperienza lavorativa, si nota come i Cinesi si affaccino al mondo del lavoro molto prima rispetto ai colleghi Italiani e del resto del mondo. Dalle medie ricavate dal database si evincE, infatti, che l’età media degli italiani è di 29 anni, con una media di 5 anni d’esperienza lavorativa, quella degli individui provenienti dal resto del mondo è invece di 31,4 anni d’eta’, con un’esperienza nel mondo del lavoro di 7,2 anni. L’età media dei contatti Cinesi è di 27,4 anni con un’esperienza professionale di 4,6 anni. Da tali considerazioni è possibile concludere che i candidati Cinesi entrano mediamente nel mondo del lavoro all’età di 22,8 anni.

 

Tornando alla diversità di sesso e incrociando i dati con il settore di provenienza, si evidenzia come le donne siano più presenti in settori come viaggi e turismo, import/export, relazioni pubbliche, mentre la presenza degli uomini è maggiormente rilevante in settori come elettronica, ingegneria, enogastronomia e industria pesante.

 

Un punto d’incontro dei candidati è costituito dalla preferenza relativa alla destinazione desiderata per una futura occupazione professionale. La maggior parte dei contatti individua Shanghai (40,3%) quale meta prediletta per un futuro lavoro in Cina, Pechino (30,1%) è la seconda scelta, seguita dalla Provincia del Guangdong (7,9%), Hong Kong (2,7%) e Tianjin (1,3%).

 

Per quanto concerne il titolo di studio specificato nei curricula a disposizione nel database CCIC, è possibile asserire che la maggior parte dei candidati ha maturato un percorso accademico in studi economici (29,01%) e in sinologia (25,77%); è tuttavia altrettanto importante notare come nell'ultimo periodo il numero di titoli di studio si stia diversificando tanto da registare 19 diversi percorsi accademici, tra i quali figurano ingegneria, scienze politiche, giurispudenza, giornalismo, architettura, scienze biomediche.

 

La consistenza dei dati a disposizione nel database è valida anche in riferimento a quei sottogruppi quali cittadino italiano residente in Cina e cittadino italiano residente in Italia. Incrociando questi ultimi dati si rileva che la categoria del cittadino italiano residente in Cina costituisce una parte marginale sul totale dei candidati (15,30%). Tra i laureati in lingua cinese l'occupazione più diffusa è quella dell'assistente (24,5%), mentre i laureati in economia risultano maggiormente impegnati in Master e PhD (13,24%), e se già lavoratori attivi, coprono la carica di manager (8,82%) o consulente (10,29%).

 

I cittadini italiani residenti in Italia rappresentano invece la maggioranza (1.307 su 1.634 unità): la loro preparazione accademica si focalizza principalmente nell’area linguistica (31,60% con una conoscenza della lingua cinese, di livello comunque inferiore a quello degli italiani residenti in Cina), nell’area economica (27,20%) e ingegneristica (11,20%).
Dall’analisi dei curricula è interessante notare che i candidati italiani utilizzano il servizio della CCIC come canale di ingresso nel mercato del lavoro cinese, non essendo fisicamente presenti in Cina.

 

Per quanto riguarda i cittadini cinesi residenti in Italia (18,97% del totale - ovvero 85 candidati), emerge come oltre il 57% di essi sia madrelingua o con un livello di conoscenza molto buono. Quasi il 40% degli italiani che risiedono in Cina non parla cinese o lo parla ad un livello molto basso. Tale dato riflette sia la presenza nel nostro Paese di un gruppo crescente di cinesi nati o naturalizzati in Italia sia l’attenzione dei giovani studenti cinesi nei confronti dello studio della nostra lingua, dato peraltro rispecchiato anche dal 10,9% di laureati in lingue occidentali.
 

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